Padre Enzo Fortunato: l'attualità di Francesco. La scelta del Vangelo
I rami del francescanesimo si innestano su un tronco chiamato Gesù
Credits Ansa
Padre Enzo Fortunato direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi: l'attualità di Francesco. La scelta del Vangelo
“San Francesco e l’Italia: non è un rapporto facile da illustrare, anche se è vero che il Poverello di Assisi percorse molte terre di questa nostra nazione e da circa otto secoli egli incide, in modo marcato, la sua impronta, fin quasi a consentirci di parlare di un’Italia francescana”.Ho preso spunto da un tema giunto alla nostra redazione, per introdurre l’attualità di Francesco alla luce dei molteplici riferimenti che stanno emergendo dalle più disparate situazioni: artistiche, culturali, economiche, sociali, politiche... Carlos Santana ad esempio, che durante il concerto per la rassegna Umbria Jazz ha affermato: “San Francesco è un sentimento d’amore” invocando la pace nel mondo; la grande riflessione che si è aperta a Madrid, in Spagna, con un’opera lirica che ha fatto discutere l’opinione pubblica sintetizzata dal quotidiano El Pais con il titolo “Un Santo per il XXI secolo”; Alex Britti ha parlato al suo pubblico dicendo: “Un modello da seguire è San Francesco... ricco, colto, eppure scriveva in volgare umbro. Per farsi capire”. O anche politici di destra e/o di sinistra che vedono nel Patrono d'Italia la difesa dell'identità nazionale o la difesa dell'ambiente sine glossa, a tutti i costi.
Non ultimo la denuncia di un volume che ha scalato le classifiche americane dal titolo L’economia dell’abbastanza per rifare il mondo di Diane Coyle, ovvero gestire le nostre società come se il futuro contasse davvero. Essa elenca le 5 sfide per voltare pagina rispetto ad un consumismo costruttivo: felicità, natura, prosperità, equità e fiducia. Conclude poi con il “manifesto dell’abbastanza”: le regole cioè per consumare senza distruggere, per costruire una società meno stressata, e lasciare a chi viene dopo di noi un orizzonte più sereno. È come se questi termini fossero il vocabolario moderno tratto dagli scritti di Francesco.
Dov’è allora il segreto dell’attualità di Francesco? È la scelta del Vangelo che conserva sempre la sua freschezza, la sua perennità, la sua eternità. Tutti fanno riferimento all’assisiate, ma come sottolineò padre Raniero Cantalamessa, predicatore ufficiale di papa Giovanni Paolo II prima e di Benedetto XVI poi, ed oggi di Papa Bergoglio: “Tutti fanno riferimento ai rami dimenticando il tronco”. I rami sono le sfaccettature del volto francescano che si innestano su un tronco chiamato Gesù.
Afferma il Cardinal Ravasi che la locuzione “vita eterna” è sinonimo di “vita divina”. Parafrasandolo potrei dire che la locuzione “attualità” è sinonimo di “divinità”, cioè gesti animati dalla bontà, dall’amore, dall’amicizia e dall’integrazione. Ed è vero che se Francesco è attuale è perché ha convinto più che con la sua predicazione, con la sua ‘santità’ permettendo all’uomo moderno di credere in lui, di inchinarsi davanti a lui.
Ma quando, ed è questo il nostro auspicio, ci si accorge che i suoi rami affondano in quel tronco che è Gesù, inizia allora il miracolo della preghiera e dell’affidarsi a Lui per un mondo più umano e più giusto.
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